Al Mainz-Fiorentina, valida per il terzo turno della Conference League, il Mainz ha strappato una vittoria da brividi al 95' contro la Fiorentina con un gol da incubo: Hollerbach, entrato da appena 7 minuti, ha siglato il 2-1 dopo un retropassaggio disastroso di Comuzzo, che ha regalato un pallone a JS Lee in contropiede. Il match, giocato giovedì 6 novembre 2025 alle 18:45 alla Mainz Arena di Magonza, ha chiuso con 5 minuti di recupero — e un colpo di scena che ha lasciato il calcio italiano senza parole.
Una Fiorentina in bilico tra caos e speranza
La Fiorentina è scesa in campo con un allenatore ad interim: Daniele Galloppa, tecnico della Primavera, al posto di Stefano Pioli, esonerato dopo una serie di risultati disastrosi in Serie A. L'arrivo di Paolo Vanoli, ex tecnico del Torino, è atteso per la prossima settimana, ma intanto la squadra ha giocato con una formazione mai ufficializzata: Martinelli tra i pali, Pongracic, Pablo Marì e Ranieri in difesa, Dodo e Fortini sugli esterni, Sohm, Nicolussi Caviglia e Ndour a centrocampo, con la coppia d'attacco Fazzini-Piccoli. La formazione annunciata (3-5-2 con Dzeko e Kean) non è mai entrata in campo: un segnale chiaro del caos che regna nella dirigenza viola.La Fiorentina ha perso due pilastri: Gudmundsson, in Islanda per un'udienza del processo a suo carico, e Gosens, fuori per una lesione al retto femorale. Senza loro, la squadra ha sofferto in fase di costruzione, con il centrocampo che non ha mai trovato ritmo. Il gol del vantaggio, segnato da Sohm al 23', è stato l'unico momento di luce: un colpo di testa su corner, dopo un'azione ben costruita da Nicolussi Caviglia. Ma da lì in poi, la Fiorentina ha sprecato almeno tre occasioni chiare — tra cui un tiro di Sano respinto in extremis da Zentner — e ha smesso di controllare il gioco.
Il Mainz: organizzazione, pazienza e un colpo da maestro
Il Mainz, allenato da Bo Henriksen, ha giocato con una solida 3-4-3: Zentner in porta, Potulski, Da Costa e Kohr in difesa, Mwene, Maloney, Amri e Kawasaki a centrocampo, con Nebel, Weiper e Sleb in attacco. Il loro piano era chiaro: aspettare, non cedere spazi, sfruttare gli errori. E l'errore è arrivato, inevitabile, al 90'.Comuzzo, sotto pressione, ha lanciato un retropassaggio a metà campo, quasi un gesto disperato. Il pallone ha colpito la linea di metà campo, ma non è mai arrivato a Ranieri: JS Lee lo ha intercettato, ha dribblato un difensore e ha servito Hollerbach, entrato al 88', da due passi. Il tedesco ha colpito con calma, senza esitare. 2-1. Il pubblico della Mainz Arena è esploso. Gli allenatori della Fiorentina si sono guardati senza parole. Il VAR ha controllato per 47 secondi, ma non c'era nulla da annullare. Solo un errore umano, grande come un campo.
Perché questa partita cambia tutto
Entrambe le squadre occupano l'ultima posizione nei rispettivi campionati: il Mainz è 17° in Bundesliga, la Fiorentina 19° in Serie A. Per entrambe, la Conference League è l'ultima speranza di salvare la stagione. Una vittoria qui non è solo un punto: è un segnale di sopravvivenza.Per il Mainz, è la prima vittoria in Europa da 14 mesi. Per la Fiorentina, è il quarto risultato negativo consecutivo in tutte le competizioni. E la panchina? Un elenco di nomi che non hanno mai giocato insieme: Mandragora, Kean, Dzeko, Fagioli, Parisi — tutti in panchina, ma nessuno ha mai avuto il tempo di fare la differenza. Il tecnico Galloppa ha fatto il possibile, ma non può sostituire un progetto. E non è solo questione di formazione: è questione di identità.
Cosa succede ora?
La Fiorentina torna in Italia con una sconfitta che pesa come un macigno. La prossima partita, domenica contro la Sampdoria, sarà un esame di sopravvivenza. Vanoli arriverà martedì, ma sarà in grado di rimettere insieme un gruppo sfasciato? E se non dovesse farcela? Il club potrebbe dover cercare un nuovo tecnico già a gennaio.Per il Mainz, invece, la vittoria è un balsamo. Ora la squadra ha 4 punti in Europa, e la prossima gara contro il Rapid Vienna sarà decisiva. Se vincono, potrebbero ancora sperare di passare il turno. Ma soprattutto, hanno dimostrato una cosa: quando si gioca con organizzazione e testa, anche una squadra in crisi può vincere.
Il calcio che non ti aspetti
Questa partita non è stata bella. Non ha avuto tecnica, non ha avuto ritmo. Ma ha avuto cuore. Ha avuto un errore che ha cambiato tutto. Ha avuto un ragazzo di 22 anni, Hollerbach, che non aveva mai segnato in Europa, che ora sarà ricordato per anni. Ha avuto un retropassaggio che ha fatto tremare il calcio italiano. E ha avuto un'ora di gioco in cui la Fiorentina ha sembrato una squadra senza padrone.Il calcio, a volte, non ha bisogno di stelle. A volte, basta un errore. E un ragazzo che lo sfrutta.
Frequently Asked Questions
Perché la Fiorentina ha schierato una formazione diversa da quella annunciata?
L'allenatore ad interim Daniele Galloppa ha modificato la formazione all'ultimo minuto, probabilmente per adattarsi alle assenze e alla condizione fisica dei giocatori. Pablo Marì è sceso in difesa al posto di Comuzzo, e Fazzini-Piccoli hanno sostituito Dzeko-Kean in attacco. La formazione ufficiale pubblicata era quella di partenza, ma i cambi in tribuna hanno reso obsoleta la lista. Un segnale chiaro del disordine nella dirigenza viola.
Chi ha segnato il gol vincente e perché è stato così decisivo?
Il gol è stato segnato da Hollerbach, attaccante tedesco entrato al 88' minuto. Ha ricevuto un passaggio da JS Lee dopo un retropassaggio disastroso di Comuzzo, e ha segnato da due passi. È stato decisivo perché ha trasformato un errore in un punto fondamentale per la qualificazione europea, e perché è arrivato in un momento in cui la Fiorentina sembrava aver vinto la partita.
Perché la Fiorentina ha perso così tante occasioni?
La Fiorentina ha avuto almeno tre occasioni chiare: un tiro di Sano respinto in extremis, un colpo di testa di Piccoli fuori di un metro, e un pallone di Fazzini che ha colpito il palo. La mancanza di precisione è stata causata da un centrocampo disorganizzato, con Nicolussi Caviglia e Ndour costretti a coprire troppi spazi. Inoltre, l'assenza di Gudmundsson ha tolto creatività e visione di gioco.
Qual è l'impatto di questa sconfitta sulla Serie A?
La sconfitta pesa molto: la Fiorentina è a 11 punti, a 8 dalla zona salvezza, e ha perso la fiducia dei tifosi. La prossima partita contro la Sampdoria è un match-chiave. Se perde, la retrocessione diventa un'ipotesi reale. Inoltre, l'esonero di Pioli, senza una guida chiara, ha creato instabilità che si riflette sul campo. Il club rischia di perdere anche sponsor e valore di mercato.
Perché il Mainz ha vinto con una formazione così modesta?
Perché ha giocato con organizzazione, difesa compatta e pazienza. Non ha cercato di dominare, ma di aspettare l'errore. Ha sfruttato la mancanza di concentrazione della Fiorentina, e ha avuto un allenatore, Bo Henriksen, che ha saputo gestire la pressione. Inoltre, ha giocato con una mentalità da squadra di bassa classifica — e ha vinto come tale. Non è un miracolo: è una strategia.
Chi è Paolo Vanoli e perché è importante per la Fiorentina?
Paolo Vanoli è l'ex tecnico del Torino, con esperienza in Serie A e una reputazione di gestore di squadre in crisi. Ha salvato il Torino dalla retrocessione nel 2022, e ha una filosofia basata su difesa solida e transizioni rapide. La Fiorentina lo ha scelto per riportare stabilità. Ma il problema è che arriva troppo tardi: la squadra ha già perso fiducia. Se non vince contro la Sampdoria, potrebbe non avere più tempo.